venerdì 20 gennaio 2017

Come deve


"Doveva andare così".
Quante volte avete detto o avete sentito dire questa frase? Tante, suppongo. Beh, ...è un'affermazione falsa. Arbitraria. Ingannevole. Sempre.
Se fosse vera, varrebbe per tutto e, quindi, avvalorerebbe la "teoria" della pallina che rotola sul piano inclinato. Con noi a vestire i panni della pallina rotolante.
Ma questa teoria è palesemente sconfermata dal fatto che ancora non siete finiti nel "burrone", lì dove il piano inclinato termina, pur tutte le volte che il burrone lo avete rasentato ma, anche, quindi, evitato. E allora, perché ce lo diciamo? Per giustificare che cosa?
Per giustificare la nostra mancanza di piena presa di responsabilità degli eventi e situazioni che ci occorrono. Del non aver fatto, fino in fondo, tutto il necessario.
Se il piano fosse realmente inclinato, anche solo di poco per dare un lieve moto alla pallina, lo sarebbe in tutto e per tutto e sempre, annullando ogni volta i benefici che si manifestano a seguito della nostra decisione, ogni volta rinnovata, di cosa essere e cosa fare, nelle varie circostanze.
Piuttosto, dovremmo considerare che, in qualche modo, le carte sono date e la partita si vince o si perde a seconda di come giochiamo.
In quanto Esseri Umani, innatamente in grado di trasformare tutto, abbiamo la capacità di giocare ad alti livelli. Vincendo sempre, volendo.
Ciò che siamo e ciò che percepiamo come nostro ambiente è l'effetto simultaneamente presente nelle cause che abbiamo messo, di come abbiamo giocato le mani precedenti; del karma, per la tradizione orientale, a cui tanto si guarda oggigiorno - purtroppo spesso in maniera impropria. Ma abbiamo appunto sempre la possibilità di scegliere, se subire il karma o trasformarlo.
Sembra mera filosofia ma, come sempre, esempi presi dalla (dura) realtà, ci vengono in aiuto per concretizzare la questione: il sindaco di Amatrice, sotto due metri di neve per la nevicata più intensa degli ultimi 60 anni, ieri, dopo l'ennesima forte scossa di terremoto, stremato come i suoi concittadini (e non solo) si chiede e chiede: "ma che cosa abbiamo fatto di male?".
Domanda lecita e - ahimè - pertinente.
La risposta non la sa dare nessuno ma, appunto, pur nella disperazione, il soggetto è "Noi"; non ci si legge alcun riferimento a "piani inclinati", forze divine regolatrici superiori esterne o al fantomatico Caso, che viene tirato sempre in ballo quando non sappiamo darci una spiegazione, dimenticando che se si inserisce il Caso in un qualsiasi processo (naturale) allora poi dovrebbe valere sempre la legge del caso per quel processo, e non solo quando ci fa comodo. Della serie: la cena che ho consumato stasera è arrivata per caso? I pantaloni che indosso, li indosso per caso? La macchina si accende perché casualmente c'è benzina nel serbatoio? E così via.
Sono consapevole del fatto che queste parole sono difficili da ascoltare (così come da pronunciare) in momenti come questi di dramma e sofferenza ma dobbiamo - si - interrogarci sulla nostra profonda Responsabilità, rispetto a quanto ci accade o che vediamo accadere.
La legge non ammette ignoranza, si dice. Figuriamoci la Legge della Vita. I fatti - purtroppo anche drammatici - ce lo stanno dicendo in tutti i modi che non dobbiamo far altro che Ravvederci e agire di conseguenza.
Abbandonare - subito e definitivamente - idee personali arbitrarie, ingannevoli e false - in ogni singolo pensiero che produciamo - e abbracciare e perseguire, con perseveranza, ciò che è vero, ciò che c'è realmente e concretamente da fare. La menzogna - ma anche la mezza verità - crea solo danni, dolore e sofferenza. La Verità, invece, costruisce e salva.
Il tempo a disposizione, con ogni evidenza, è agli sgoccioli. Ma la partita è sempre in corso, noi siamo di mano e non abbiamo possibilità di passarla. Si vince o si perde.

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