giovedì 30 giugno 2016

Richard Big (e Valentina) e i nove Nani


Campo estivo WWF - Parco Nazionale Foreste Casentinesi - 18-25.6.2016

C'era una volta... quello che scrivevo un anno fa. Rispetto al quale, ne sono certo, il lettore più attento avrà percepito un po' di amarezza, un po' di disillusione, dovuta a una difficoltà personale oggettiva a rapportarsi da anni con dinamiche assurde e contesti per nulla accoglienti rispetto a quello che invece dovrebbe essere, da sempre e a maggior ragione in questo momento storico, un ambito di intervento "sacro" e maggiormente considerato a livello individuale e sociale: quello dell'Educazione (ambientale).
Il finale non era ovvio.
Poi arriva l'inverno, che a volte è più caldo della media - non solo per la temperatura dell'aria registrata - e che, si sa, si trasforma sempre in primavera. La quale, a sua volta, trasfonde nell'estate, il momento dell'anno in cui si raccolgono i frutti di quanto seminato.


Dunque, sono ripartito, con nuova e fresca determinazione, dal punto in cui mi ero fermato. E ho incontrato, nella Foresta, insieme alla collega Valentina, nove piccoli Nani: Matteolo, Carlolo, Riccardolo, Ettoreolo, Francescala, Giadala, Costanzala, Lucreziala e Emmala.
Si, perché ogni campo estivo è una favola. Un po' perché si svolge sempre in luoghi fiabeschi, un po' per la magia delle cose che avvengono nel corso della settimana. E le vere favole non sono tali se non implicano un finale significativo.
Così, alla fine della settimana di campo, ho realizzato che è invece ancora tutto come scrivevo qualche anno fa, a conclusione di un'altra bella favola: ossia che non c'è altro a cui potrei dedicarmi, in questa vita, che non sia l'andare e lo stare gioiosamente in Natura con le giovani generazioni, a scoprirne e goderne tutti insieme le meraviglie. A coltivare e seminare la Terra, insomma, chino e dedito, senza preoccupazioni per i venti che soffiano e per le nubi che questi portano.
Perché, al prossimo sole, i (buoni) semi germineranno comunque.

1 commento:

  1. I ritorni, si sa, non sono mai semplici, soprattutto se questo ritorno implica, come dici tu Riccardo, l’uscita da una favola (segnata tra l’altro, bruscamente, per me da una febbre a 40°…). Anche quest’anno, come quello passato, ho avuto modo di condividere una bellissima esperienza lavorativa - e soprattutto di vita - con un collega dal quale si ha sempre molto da imparare (e, mi ripeto, non parlo solamente di “lavoro”). Posti magici, 9 nanetti, una poco probabile Biancaneve e Big Richard…personaggi di una storia fatta di passione, emozioni e, come al solito, anche tante risate e allegria! Come dimenticare le canzoncine di Alvaro Soler (lo ammetto: a me sconosciuto prima di questo campo!), le filastrocche che per giorni dopo la fine della settimana ti continuano a risuonare nella mente (con nostalgia e qualche lacrimuccia, incredibile eh???), quei sorrisi sdentati frutto di emozioni e grande spontaneità, le casette nel bosco e la voce narrante di splendidi racconti (notturni e diurni)? Grazie Riccardo, la tua passione e la tua professionalità dovrebbero essere un Esempio per tutti coloro che operano in un ambito “sacro” (quello dell’Educazione ambientale, non posso che riprendere le tue parole) ed io sono davvero felice di aver condiviso con te quest’esperienza e di serbare nei miei pensieri splendidi ricordi di una favola vissuta insieme nelle Foreste casentinesi, un luogo incantato che con la sua Natura ti arricchisce e ti fa amare incredibilmente la Vita.

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